Val Lastaro, 27-28-29-30 dicembre 2013.
27 dicembre. Ore 9.30.Stazione dei bus. Bassano del Grappa.
È proprio in quel preciso istante, in quel preciso luogo, con quei precisi volti, che iniziamo il nostro desiderato campo invernale. E tu, con la faccia ancora assonata, stavi lì fermo e non realizzavi ancora di non essere più nel tuo caldo letto. È solo dopo pochi istanti che capisci cosa ti aspetta. Arriva il tuo capo pattuglia, il tuo vice, la nuova delle pantere, il ragazzo dei gheppi di cui non ti ricordi il nome e si forma pian piano lo spirito allegro e spensierato tipico del nostro reparto. Così saliamo in bus , direzione Val Lastaro. Cinquanta minuti di tragitto e poi si cammina.
Stanchi ma contenti intravediamo la casa che ci avrebbe ospitato nei giorni seguenti. Dopo aver posato gli zaini, quadrato. Un normale quadrato di apertura del campo, pensavamo ingenui noi, invece no, era qualcosa di più. Chi se lo sarebbe aspettato? Valeria, il nostro capo reparto da tre anni, ha annunciato, non senza rammarico, le sue dimissioni dall’ incarico. Si sarebbe occupata di un compito internazionale nel campo dello scoutismo. Carlo prende il suo posto. Ritorniamo dentro e ci apprestiamo al pranzo. Mangiati e digeriti scenetta. I capi, travestiti con abiti di scena, ci propongono un meraviglioso spettacolino annunciandoci il tema del campo: La spada nella roccia. Carlo era Semola; Dario Merlino, Valerio Anacleto. Gli altri personaggi si aggiunsero in seguito. Oltre a presentare il tema del campo ci propongono la prima attività: alce rossa ma con una piccola variante. Invece del solito guidone da difendere avevamo una missiva. Eravamo divisi in due squadre: aquile & gheppi, volpi & pantere. Dobbiamo essere sincere: questa prima attività non è che sia stata assai divertente. Tutti noi abbiamo un po’ barato e il gioco si è concluso nel peggiore dei modi. Ci siamo accorti tutti che se in un gioco manca l’onestà manca tutto. Quindi torniamo dentro, senza vincitori né vinti. Merenda. The e spiedini di frutta con panna montata. Ci voleva proprio. Dopo alcune comunicazioni di servizio e dopo aver sistemato le camere, abbiamo del tempo per inventare un urlo di casata, per disegnare lo stendardo e ovviamente per inventare il nome.
Ore 7.30 cena.
I cambusieri non sono niente male nel cucinare. Dei fantastici tortellini in brodo e verdure fresche. Concludiamo questa prima giornata con un bellissimo fuoco di bivacco e naturalmente ci presentiamo con il nostro nuovo nome di casata, mostriamo al reparto il nostro capolavoro artistico e facciamo l’ urlo. Assonati, ci infiliamo sotto il sacco a pelo.
28 dicembre
Sveglia ore 7. Colazione. Con una scenetta i capi ci comunicano l’attività che avremo dovuto fare: palla avvelenata. Ogni pattuglia contro le altre tre in un campo diviso in quattro. I vincitori sono le volpi. Nel pomeriggio realizziamo con del cartoncino, delle maschere da guerrieri esprimendo tutta la nostra creatività. E poi dopo una foto scattata con questo strano elmo, per la gioia di tutti, una partita a roverino. Squadre: aquile & volpi, pantere & gheppi. La partita è stata divertente e si è conclusa con un bel punteggio per la prima squadra. Tornati al calduccio: merenda con budino al cioccolato. In seguito abbiamo fatto una bellissima attività spirituale sul tema dei pregiudizi. Ci siamo scambiati opinioni e abbiamo riflettuto profondamente riguardo a ciò. Chiusa l’attività cena. Restiamo molto sorpresi dall’attività che i capi ci propongono in seguito. Si basa sul percepire le sensazioni dell’altro e esprimere le proprie attraverso i movimenti delle mani, che teniamo sempre unite in una profonda complicità. Poi abbiamo fatto un cerchio e ci siamo passati un gomitolo di lana tenendo stretto un punto del filo. Ognuno racconta una qualità o abilità o aspetto del proprio carattere per cui ci si sente unici. È stato un modo per conoscerci meglio come reparto e instaurare un bel clima.
29 dicembre
Giornata piena. Per cominciare Tek. Squadre aquile & gheppi pantere & volpi. Ci siamo divertiti nonostante la pioggia che limitava la nostra visuale. Come dimenticare le svariate cadute nel fango, in particolare di Valerio? E la spaccata della Clara! Ma questo e altro per portare a casa un punto. Con i piedi congelati rientriamo. Ormai ce lo aspettiamo. Manca solo la gara di cucina. E così è stato. I capi ci presentano questa nuova sfida tra le casate. Menù: caccole di troll e polpette di drago che per il popolo sono gnocchi e dolcetti al cioccolato e ricotta. È dura, le pattuglie sono in difficoltà nel rendere la pasta della consistenza ideale. Ma in qualche maniera ce la facciamo. Le palline di cioccolato si rivelano relativamente più semplici. Ovviamente accompagniamo la presentazione dei piatti con una simpatica scenetta. Nel pomeriggio facciamo un’ attività molto divertente. All’araldo(Carlo) serve una nuova uniforme: egli, secondo la dama della corte di re Artù non ha lo stile necessario nel vestire. Ogni casata propone un proprio outfit. Ci sono un modello e un presentatore. Segue un’attività riguardante l’ uniforme degli scout. Attraverso un questionario, i capi nazionali vogliono conoscere le nostre opinioni in merito. Obiettivo: cambiare la nuova uniforme. Dopo quest’attività i capi ci affidano delle scenette riguardanti determinate situazioni. Finito di mangiare ci sistemiamo attorno al fuoco di bivacco e assistiamo a delle esilaranti e indimenticabili scenette.
30 dicembre
Ultimo giorno. Che tristezza! Tempo di pulizie. Sistemiamo la casa in tutto e per tutto. Legati gli scarponi in quadrato. I capi ci annunciano i vincitori di questo magnifico campo invernale che tra l’ altro coincidono con quelli della gara di cucina: la pattuglia pantere. Consiglio della Legge. Pranzo al sacco via verso la fermata.
È scontato dire che questo campo ci è piaciuto e che ci siamo divertiti etc… Ma è difficile spiegare a parole quello che noi scout proviamo ogni uscita o campo. Sicuramente tra un anno o dieci non ricorderemo più il tema, i piatti della gara di cucina, il nostro urlo di casata, i vincitori del campo. Ma di una cosa siamo certe: i sorrisi, le risate, la voglia di stare insieme e quella fraternità che solo gli scout sanno dare e ricevere, queste cose lasceranno un segno indelebile lungo il nostro cammino.
Di Eva e Lucia, pattuglia Aquile, Reparto Antares, Bassano del Grappa(VI)